lunedì 21 aprile 2014

ORTI URBANI


Dopo due anni dalla presentazione prende finalmente il via il progetto "Orti Urbani", porzioni di terreni comunali assegnati a cooperative,associazioni e cittadini che hanno presentato progetti per il loro utilizzo.
Ma la notizia più bella è che uno dei terreni è stato assegnato al Gas Hourloupe!Grazie al progetto collettivo elaborato dalla nostra "gasista" Gilda Esposito,al quale sono stati assegnati ben 90 punti di valutazione (secondo in graduatoria),ora i gas spezzini potranno usufruire di un bel terreno nella zona collinare a due passi dalla città. Ringraziamo il comune che, seppure con un pò di ritardo, con questa iniziativa ha messo a disposizione dei suoi cittadini terreni altrimenti inutilizzati sottraendoli alla cementificazione e soprattutto i due funzionari, Dario Campagnolo e Daniele Virgilio, che hanno ideato il progetto e tenacemente lavorato in tutti questi mesi per riuscire a concretizzarlo. Per chiunque sia interessato al progetto i  numeri di tel sono 3476489061 (anna), 3400040242 (gilda), 3332753509 (enrico).

Questo il progetto presentato dai GAS:

Al Dirigente del Dipartimento II
TERRITORIO E POLITICHE AMBIENTALI
del Comune della Spezia
Piazza Europa n. 1
19124 LA SPEZIA

OGGETTO: Domanda di partecipazione per l’assegnazione in concessione di “ORTI COLLINARI” ubicati nella collina del Comune della Spezia – aree per gli orti collinari (OC)

L’associazione denominata: Hourloupe

con sede in La Spezia, viale Amendola 186, codice fiscale 91068400117 costituita in data 11 gennaio 2008

chiede
di essere ammesso a partecipare alla selezione in oggetto per la concessione delle particelle, o loro porzione, dei terreni di cui all’art. 2 del bando, qui di seguito elencate con la relativa metratura (specificare la sigla del lotto prescelto, in caso di scelta multipla vale l’ordine di preferenza):
1) OC2 Sud, mq circa 3000;
Come richiesto dall’art. 3 del relativo bando si indicano le attività e gli interventi che si intendono svolgere nei terreni suindicati:

Premessa
La nostra Associazione nasce nel 2008 come Associazione Culturale e pur mantenendo la sua natura no-profit, si trasforma dall’anno successivo in un GAS, Gruppo di Acquisto Solidale, composto da almeno 70 famiglie e in relazione con i principali piccoli produttori biologici della Provincia di SP e della Lunigiana. Rappresenta l’antenna locale del movimento nazionale di economia solidale coordinato dal tavolo RES, Rete di Economia Solidale e della rete regionale ligure IF, Istruzioni per il Futuro. Hourloupe è inoltre promotrice dell’Intergas, il coordinamento tra i 9 GAS della Provincia spezzina e della Lunigiana fino a Massa (TUAC Tutta un’altra Città). L’Associazione organizza costantemente attività di comunicazione e promozione di stili di vita sostenibili ed equi, con una particolare attenzione all’agricoltura locale, quasi esclusivamente biologica, e alla valorizzazione del nostro territorio e delle reti di persone e associazioni per promuovere il “buen vivir”.
Negli anni Hourloupe ha contribuito a creare il mercato contadino in Piazza Brin la prima domenica del mese, ha organizzato eventi di sensibilizzazione, i più importanti sono stati Earth Day e Verso Fa la Cosa Giusta nel 2011 e la Festa della Terra nel 2012 con il contributo della Regione Liguria. Realizza periodicamente cene sociali “Terra Terra” nelle quali oltre al gusto dello stare insieme si promuove la conoscenza dei prodotti locali dei nostri piccoli agricoltori. Ha inoltre condotto una ricerca sul territorio, a costo zero, con il titolo “Gente Straordinariamente Comune”, ancora in corso e con l’obiettivo di raccontare le storie dei produttori solidali del territorio. Sempre nella linea della narrazione attualmente stiamo appoggiando il progetto “Si può fare anche in Liguria” della Regione Liguria e Rete IF che vuole raccontare le storie dei piccoli agricoltori biologici della Provincia, dimostrando che la filiera legata all’agricoltura e al turismo può rappresentare non solo una scelta ecologica, ma soprattutto una opportunità di lavoro e di economia diversa, l’altraeconomia, appunto, per usare le parole di Francuccio Gesualdi.
La filosofia alla base del presente progetto di creazione di un “ortogiardino” ecologico nel quartiere di Sarbia è proprio quella di realizzare azioni concrete di “buen vivir”. Questo concetto, in lingua originale sumak kawsay, è mutuato dalle popolazioni indigene dell’America del Sud, contenuto nella Costituzione dell’Ecuador del 2008, è al centro della riflessione dei movimenti di economia solidale come il nostro anche in Italia. I diritti del sumak kawsay sono infatti i diritti ad un ambiente sano ed ecologicamente equilibrato, nel quale siano protetti gli ecosistemi, la biodiversità e l’integrità del patrimonio genetico e recuperati gli spazi abbandonati e degradati, riportati a bene comune fruibile dalla collettività. A questo diritto corrisponde il dovere dei cittadini come noi di prendersi cura del patrimonio territoriale, materiale ed immateriale e trasmetterlo intatto alle generazioni future. Il territorio antropizzato infatti, abitato e scolpito dall’incontro con le comunità umane, ha, come direbbe Magnaghi, una “coscienza di luogo” da riconoscere e preservare, pur nel riconoscimento del suo continuo divenire e trasformarsi. Nel nostro immaginario collettivo, tale coscienza di luogo ha bisogno di essere protetta da un “genius loci” che non è più un’entità sovrannaturale e capricciosa come nella tradizione romana, ma rappresenta l’incontro tra le energie delle persone che, con i loro saperi, le loro esperienze, le loro competenze e storie diverse, anche lontanissime e diversissime le une dalle altre, si prendono cura con amore della Terra e la trasformano in un luogo di vita, di incontro e di costruzione di progettualità e cittadinanza partecipata, in armonia con la natura e con il paesaggio. Le competenze dei soci sono le più diverse: da quelle empiriche, basate sull’esperienza diretta della terra, a quelle sociali, organizzative, comunicative, oltre a competenze più specifiche di geologhi, avvocati, pedagogisti, commercianti, etc.
Per questo come Associazione di cittadini e di famiglie abbiamo accompagnato sin dall’inizio il progetto del Comune di lanciare una campagna urbana, dando il nostro contributo come cittadini e come “gasisti” e salutiamo con grande entusiasmo ed allegria la pubblicazione del bando e soprattutto l’impegno e la dedizione dei funzionari e tecnici del Comune che lo hanno immaginato, diffuso e ci hanno dato i consigli necessari per poter accedere a questo bando in forma trasparente. Per noi la campagna urbana è un’occasione unica di sposare due obiettivi spesso separati: da una parte esercitare cittadinanza attiva e informata e dall’altra ricostruire un rapporto di cura con il territorio finora abbandonato o abusato.
In questo contesto, in base al lavoro realizzato negli ultimi anni, è prevista una modifica allo statuto dell’Associazione che prevede l’introduzione di nuovi compiti che i soci si danno. In particolare tra gli obiettivi risalta:
a) il recupero dei valori umani e sociali della solidarietà, della collaborazione, della dignità dell'attività di produzione
b) l'apprendimento e la realizzazione di idonee attività di salvaguardia dei terreni boschivi ed agricoli, il recupero degli stessi, e l'uso e lo sfruttamento ai fini della produzione agricola.
Attività previste:
a) Promuovere l'accesso collettivo all'utilizzo della terra per l'autoconsumo, attraverso la creazione di orti urbani, il risanamento e lo sfruttamento di terre incolte, la coltivazione di terreni, mediante acquisizioni di gruppo o concessioni in godimento da parte di privati o enti pubblici,
b) Favorire le attività di conservazione, cura, ripristino dei terreni al fine di ricostituire e conservare il patrimonio ecologico e prevenire catastrofi da incuria.
c) Formare la capacità lavorativa ed avviare alle attività descritte tutti coloro che intendono perseguire, attraverso di esse, l'affermazione della propria dignità e/o il reinserimento sociale mediante la collaborazione, la condivisione ed il rispetto delle regole, anche tra persone di diversa provenienza sociale e/o etnica, la volontà solidaristica di produrre beni destinati al solo autoconsumo e destinati, in quantità maggiore, a scopi solidaristici e di perequazione sociale.
d) Diffondere, sostenere e promuovere la sostenibilità ambientale e la solidarietà ed il senso di responsabilità sociale tra le persone.
e) Sperimentare lo sviluppo di colture diverse, tipiche di altre realtà, compatibili con l'ambiente locale, e l'impiego di tecniche di coltivazione tipiche di altre culture.
e) Organizzare o aderire a corsi, seminari, laboratori, dibattiti ed eventi al fine di incrementare le conoscenze, favorire lo scambio di esperienze e la condivisione di risorse ed informazioni.
f) Promuovere gruppi di acquisto solidale, raccolte di prodotti direttamente dal produttore e azioni di finanza etica.
g) Creare e partecipare a reti di relazioni tra persone, associazioni, fondazioni, enti privati o pubblici, scuole, università comunità, realtà cooperative ed aziende per diffonder dei principi e raggiungere gli scopi dell'associazione.
h) Svolgere opera d'informazione presso le istituzioni e le amministrazioni locali per sviluppare processi di utilizzo diretto delle risorse della terra da parte degli abitanti, e di valorizzazione e salvaguardia del territorio. Offrire alle amministrazioni strumenti di perseguimento della responsabilizzazione civica e di promozione di attività collettiva solidale.


  1. conduzione agricola dei fondi:
Dato lo stato del fondo, visitato insieme con gli operatori del Comune, in piccola parte, in una o due piane, utilizzato come orto dai vicini, ma in gran parte abbandonato come discarica a cielo aperto, con materiale anche pericoloso (Eternit) e tenendo in considerazione l’inesperienza in agricoltura e il tempo limitato della maggior parte dei soci dell’Associazione, ci proponiamo per il primo anno, con l’aiuto del Comune, di realizzare e completare la pulizia e la bonifica dei terreni, secondo le indicazioni necessarie alla certificazione biologica, pur non ritenendo necessario richiedere la certificazione ufficiale in futuro. Per questa ragione la coltivazione e la produzione sarà probabilmente limitata nella prima fase del progetto e assumerà invece centralità la manutenzione e la salvaguardia illustrata al punto successivo e per la quale, come esposto più oltre, è fondamentale e imprescindibile la partecipazione del Comune. Nonostante i bisogni appena esposti, alcune famiglie, tra cui famiglie di cittadini stranieri residenti sul nostro territorio, adibiranno piccoli appezzamenti alla coltivazione di prodotti ortivi tipici del nostro territorio o dei paesi di provenienza, ove compatibile con le caratteristiche del clima e del terreno. Sicuramente pianteremo e cureremo erbe aromatiche tradizionali, dal rosmarino al timo al basilico al prezzemolo, e piccoli orti sinergici per la produzione di verdure di stagione. E’ inoltre prevista la piantumazione di alberi da frutto, in particolare agrumi, ciliegi e altre varietà autoctone più resistenti alle avversità di vario tipo, anche se non commerciali. Alcuni alberi sono in effetti già presenti e vanno solo curati: gli olivi, i limoni e i corbezzoli. Una socia propone inoltre di creare uno spazio protetto di piante grasse, dalle più comuni alle meno conosciute, come museo a cielo aperto. Un’altra socia invece prevede di creare uno spazio adibito a piante officinali, da usare per laboratori con adlti e bambini per sensibilizzarli alla “saggezza” dell’ecosistema. Verranno lanciate “bombe di fiori” nello stile “guerrilla gardening” per colorare ancora di più il paesaggio che comunque presenta già fiori silvestri resistenti come le violette, le primule, le margherite e i narcisi. Verranno sempre ed esclusivamente utilizzate tecniche tradizionali ad alta intensità di lavoro e utensili non elettrici o a benzina, con uno scarso uso generale delle macchine solo ove strettamente necessario e divieto assoluto, pena l’esclusione del socio, di utilizzo di concimi chimici o altri prodotti non completamente naturali. Per ottenere questo risultato c’è bisogno di un processo formativo e di costruzione di conoscenze e competenze che molti dei soci non hanno ancora ma sono disposti ad imparare. Ci avvalleremo dell’esperienza dell’Associazione Nazionale Terra, ufficio di Genova, con esperti nel tema degli orti urbani e dell’agricoltura sinergica. Inoltre a livello locale coinvolgeremo anziani pensionati con esperienza che volontariamente ci insegneranno alcuni “trucchi del mestiere”. Verrà utilizzato compostaggio autoprodotto ove possibile.

b) interventi di tipo manutentivo, di salvaguardia e di valorizzazione del territorio:
Come accennato al punto A il terreno così com’è ora non è immediatamente fruibile, vista l’alta densità di rifiuti, anche pericolosi. Per questo la priorità è lo sgombro e la pulizia, contestuale alle misure di protezione del suolo e dell’ambiente circostante. Il terreno necessita di abbattimento di alcune piante d’alto fusto nate nel corso degli anni, del decespugliamento delle piante infestanti attualmente presenti e della manutenzione e controllo delle stesse nel tempo. E’ inoltre prevista la manutenzione ordinaria dei pochi muretti a secco presenti come il controllo e pulizia delle sistemazioni idraulico-agrarie e l’eventuale ripristino dei canali di scolo. In alcuni parti del terreno non è stato possibile comprendere esattamente lo stato di questi ultimi, vista la presenza di ingombri importanti. Dove ritenuto necessario si provvederà alla realizzazione di piccoli interventi mirati alla razionalizzazione della circolazione idrica
superficiale, allo scopo di prevenire ristagni ed erosione del suolo. A
tale scopo si può prevedere il riutilizzo in loco del materiale legnoso
proveniente dagli eventuali tagli previsti negli interventi manutentivi. E’ importante sottolineare che per riconvertire il terreno in senso agricolo, nella fase successiva a quella di pulizia, è indispensabile la disponibilità di acqua per le coltivazioni al momento assente ed interventi di straordinaria manutenzione alcuni dei quali esulano dalle competenze dell’associazione nonché dalle attrezzature in nostro possesso, o dai mezzi economici a nostra disposizione, essendo un’Associazione totalmente non profit. Se si dovesse procedere all’abbattimento di piante lato strada, anche questo comporta operazioni che non sono nella nostra disponibilità. Come già accennato più volte, nel lotto insistono decine di manufatti abusivi il cui sgombero richiede l’utilizzo di camion per trasportarli in una discarica autorizzata. E’ preoccupante soprattutto la presenza di lamiere di eternit. Sul sentiero lato monte alcuni muri in pietra a confine della scalinata mostrano evidenti segni di cedimento. Il nostro geologo si impegna a monitorare lo stato del terreno e dei sentieri circostanti e comunicare prontamente al Comune situazioni che necessitino di attenzione specifica. In generale tutti i soci si rendono disponibili a partecipare alla pulizia del percorso pedonale pubblico limitrofo ai terreni dati in concessione. Si pensa di aprire un’entrata al terreno direttamente dal sentiero segnalato e creare insieme con i soci percorsi nel verde con destinazione finale nell’orto giardino.
A seguito di quanto esposto richiediamo, qualora ci venga assegnato il lotto richiesto, di godere di un primo intervento da parte dell’Ente proprietario, da concordare insieme e con la collaborazione attiva di tutti. Reiteriamo inoltre che la riconversione dell’intero lotto ad una dimensione di orto-giardino, visti i problemi sopra riportati e visto che in quanto associazione ci avvaliamo di lavoro esclusivamente volontario, avrà bisogno di tempi per la completa sistemazione ad oggi non sicuramente e pienamente definibili.

c) svolgimento periodico di attività culturali, di socializzazione e/o educative:
Questa è la componente del nostro progetto che i soci hanno contribuito a costruire in forma più ricca e creativa, nel periodo di tempo di circa un mese intercorso dalla preparazione alla consegna del progetto. Si elencano le principali attività previste:
  1. Incontri tematici all’aria aperta sulle esperienze di orti urbani e guerrilla gardening, in collaborazione con altre realtà italiane e straniere. E’ prevista la formulazione di un progetto di scambio di esperienze sulla dimensione pedagogica dell’orto urbano, in fase di preparazione.
  2. Incontri di sensibilizzazione e riflessione sull’ecologia profonda e sull’educazione ambientale alla cittadinanza in generale, condotti come autoformazione o avvalendosi dell’aiuto di esperti.
  3. Laboratori di manualità legati alla Terra per adulti e bambini, aperti ai soci
  4. Laboratori dimostrativi aperti alle Scuole e alla cittadinanza, in collaborazione con LABTER
  5. Esperienze plein air di educazione degli adulti, in collaborazione con AIDEA
  6. Esperienze plein air di creazione artitisca
  7. Laboratori teatrali di improvvisazione in ambiente naturale, in collaborazione con il Dialma Ruggero.
  8. Camminate nei sentieri come esperienza di ritorno alla Terra e al Territorio
  9. Organizzazione di picnic sociali, il cui scopo è approfondire relazioni e conoscenza reciproca anche con l’utilizzo di dinamiche di animazione innovative, legate alla manualità e alla Terra

d) coinvolgimento delle scuole locali nella realizzazione di orti didattici:
Come accennato al punto c, verranno pensati ed organizzati laboratori di conoscenza e apprendimento cooperativo aperti alle scuole, in particolare quelle della Zona Nord della città. I laboratori verranno pensati insieme con i docenti ed inseriti nel momento della programmazione del POF, a settembre, e quindi non sono definibili nel dettagli in questa sede.
Altro aspetto importante del nostro progetto sociale è quello di includervi
persone maggiorenni o minorenni che, intenzionate ad un proficuo
reinserimento sociale o ad una maturazione del senso civico di importanza
sociale delle attività che il progetto comporta, coadiuveranno
l'Associazione nella manutenzione e coltivazione dei terreni, apprenderanno
le nozioni quantomeno elementari di coltivazione e le tecniche agricole e
collaboreranno con l'Associazione durante il periodo di affidamento in
prova al servizio sociale o di messa alla prova avendo acquisito nuove
competenze e relazioni sociali con i membri di questa.


A tale proposito, sotto la propria responsabilità, ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. n. 445 del 28.12.2000
dichiara

  • di manlevare l’amministrazione comunale da eventuali responsabilità di ordine civile e penale relativamente a danni a persone e/o cose generati dall’assegnatario/i durante la conduzione del terreno agricolo;
  • di non avere debiti nei confronti del Comune della Spezia e non risultare inadempiente a prescrizioni stabilite in contratti stipulati con il Comune della Spezia;
  • di essere dotato della piena capacità a contrarre con la pubblica amministrazione;
  • che non sussiste nei propri confronti nessuna delle cause ostantive ai sensi delle disposizioni antimafia;
  • di accettare la determinazione del canone di concessione pari ad € 20,00 per ogni ettaro di superficie, da corrispondersi annualmente o in unica soluzione;
  • di essere consapevole che il mancato pagamento, entro i termini stabiliti dal contratto, per due annualità consecutive è motivo di rescissione del contratto stesso;
  • di essere consapevole che nel caso in cui si assumessero nel corso del tempo requisiti di natura aziendale, fermi restando i requisiti e le attività previste originariamente nel progetto presentato per quanto riguarda gli aspetti sociali ed educativi, sarà possibile riformulare il contratto di assegnazione assimilandone la durata e i requisiti prestazionali a quelli già previsti per le aree “AC”;
  • di accettare senza alcuna riserva, i termini e le condizioni del bando di selezione;
  • di voler ricevere tutte le comunicazioni relative all’assegnazione al seguente indirizzo: Viale Amendola 186 e gashourloupe@gmail.com ; gilda.esposito@unifi.it ;
  • Di essere informato che i dati personali ed, eventualmente, sensibili, oggetto delle dichiarazioni contenute nella presente domanda, verranno trattati dal Comune della Spezia nel rispetto di quanto previsto dal D.lgs. 196/2003 in modo lecito ed esclusivamente per le finalità connesse all’espletamento della procedura in oggetto.

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